lunedì 1 novembre 2010

SISTER WIVES: un reality sulla poligamia


Sister Wives è un reality in 7 puntate (di cui la prima di un’ora, le altre di mezz’ora al lordo della pubblicità), andato in onda sulla rete americana TLC dal 26 settembre 2010 al 17 ottobre 2010, con la regia di Timothy Gibbons, che ha come protagonista una famiglia poligama dello Utah: Kody Brown è il marito, un rappresentante nel campo della pubblicità; Meri è la sua prima moglie, sposata venti anni fa, dalla quale ha una figlia di 14 anni; Janelle è la seconda moglie, sposata 17 anni fa, dalla quale ha 6 figli; Christine è la terza moglie, sposata 16 anni fa, dalla quale ha 5 figli, più un’altra in arrivo all’inizio della serie, che viene partorita proprio nel corso delle puntate; Robyn è solo fidanzata con Kody all’inizio, ma durante il corso delle puntate le veniamo venir presentata al resto della famiglia, fino a diventare la quarta moglie per la fine della prima stagione, in un ricevimento che per loro è una sorta di ufficiale uscita allo scoperto. Il reality, che ha avuto un buon successo di pubblico, è stato confermato per una seconda stagione.  

In TV la poligamia ha come punta di diamante l’eccellente serie Big Love, ma in quel caso si tratta di fiction. Qui invece è la prima volta che si tratta questo tema all’interno di un reality. I Brown, nel condurre questo stile di vita, ne fanno dichiaratamente una scelta d’amore e di fede. Sono una famiglia di mormoni fondamentalisti - da cui si dissociano altri mormoni (la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) per cui vi è un divieto di poligamia - che hanno deciso ci  farsi filmare e di raccontare la propria realtà per il fatto che sono consapevoli che si tratta di una cultura nascosta (per altro piuttosto diffusa, in alcuni stati americani) che vogliono portare alla luce. La vivono con gioia e con convinzione e non vogliono più essere costretti a vivere la loro vita in segreto. Ciascuno dei “protagonisti” nella sigla di apertura viene presentato con una propria tagline: credo in questo stile di vita, rende ciascuno di noi migliore (Meri), mi aspettavo che ci sarebbero state altre mogli, penso che ci sia spazio per tutti (Janelle), mi piacciono le mogli sorelle, volevo una famiglia, non volevo solo un uomo (Christine), l’amore dovrebbe venire moltiplicato, non diviso (Kody). 

La poligamia è illegale negli Stati Uniti, e nella presentazione del programma prima della messa in onda questo è stato ripetuto più volte, anche per rendere chiaro che nel mostrarsi nel loro stile di vita i Brown corrono il rischio di essere perseguiti penalmente, e Kody e le sue mogli potrebbero rischiare parecchi anni di carcere. Kody è legalmente sposato solo con la prima delle mogli, e con le altre esiste solo un matrimonio religioso, un “impegno”, tuttavia la legge dello Stato dello Utah considera bigamia non solo il caso di matrimonio legale, ma anche quello di convivenza, e nel caso di convivenze prolungate negli USA si può ricadere nel “matrimonio per il common law”, una sorta di matrimonio di fatto. Quindi il rischio legale è effettivo, tanto che la produzione ha contattato il procuratore generale dello Stato alcuni mesi prima che la serie andasse in onda, per sincerarsi che non ci sarebbero state conseguenze. Non si sono sentiti di garantirlo, ma di norma i poligami non vengono perseguiti a meno che non ci siano situazioni di abuso nei confronti dei minori o di traffico di minori. In caso di incriminazione, che tutt’ora non è esclusa, Jonathan Turley, un costituzionalista noto per la sua posizione contro le leggi anti-poligamia, ha già pronta la difesa. I Brown in ogni caso sono disposti a correre questo rischio, perché ritengono sia importante abbattere i pregiudizi nei confronti delle famiglie come la loro, mostrando come possa essere una famiglia amorevole e felice.

Pur lasciando molto da esplorare, cosa che spero possa essere fatta in stagioni successive, Sister Wives è stato un interessate sguardo a una realtà per la maggior parte di noi aliena. Quasi uno studio antropologico. Sotto i riflettori ci sono il rapporto fra le mogli-sorelle del titolo, ma ancor di più il rapporto fra ciascuna di loro e il marito. In modo esplicito vengono raccontate le difficoltà logistiche e emotive di una simile condivisione di vite, che è sì scelta, viene ripetuto spesso, ma porta anche lotte interiori di accettazione reciproca che una famiglia monogama non si trova a dover affrontare. Se entrambi i tipi di famiglia hanno alti e bassi, nelle famiglie plurime la necessità di ritagliasi spazi autonomi è più significativa. Accanto alle difficoltà, il reality è bene attento anche a mostrare i piaceri e i vantaggi di una simile scelta: avere una famiglia numerosa su cui contare, sapere di non essere mai soli e non temere per il futuro e l’educazione dei propri figli nel caso in cui qualcuno dei genitori venga a mancare, godere dell’amore reciproco e del supporto reciproco, potersi dividere i compiti… Un grande peso viene dato ala procreazione e nel corso delle puntate non solo assistiamo al parto di Christine, ma sull’argomento si discute parecchio. Uno degli aspetti più interessanti è anche vedere l’attenzione con cui si ascoltano, mentre si confessano davanti alle telecamere.

Dall’esterno vorrei anche sapere di più sui piccoli dettagli di gestione quotidiana e sulle scelte spirituali che portano a vivere con convinzione una situazione del genere. Se accetto la poligamia, non capisco perché non possano esserci più mariti, oltre che più mogli, e perché ci debbano essere solo rapporti sessuali fra il marito e una delle mogli alla volta e non di tutti con tutti in ogni combinazione e possibile variabile numerica. Dopotutto tutti sono sposati con tutti. Qui però è solo l’uomo che può avere più mogli, e può fare sesso solo con una di loro alla volta. È, appunto, una scelta di fede. Uno dei valori fondamentali di questo programma, oltre a far venire in contatto con una realtà “altra”,  credo sia quello di spingere lo spettatore a chiedersi come si comporterebbe in una situazione del genere e a domandarsi una volta in più in che cosa crede, in che valore e ruolo abbiamo per lui o lei le relazioni d’amore e familiari. Affascinante.

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