giovedì 16 giugno 2011

RAISING THE BAR - AVVOCATI A NEW YORK abbassa lo standard


Se Steven Bochco, dalla cui penna sono usciti i mirabili LA Law e Murder One, voleva sputare sul suo passato di ottimi dramma legali, ci è riuscito alla perfezione con Raising the Bar – Avvocati a New York (passato la prima volta in Italia su FoxCrime nel marzo del 2009 e ora su La5, martedì, 21.20), dolorosamente antiquato e inutile.

Un gruppo di giovani avvocati interpretati da volti noti al pubblico (fra cui Mark-Paul Gosselaar di Bayside School, Gloria Reuben di ER e J. August Richards di Angel) si combattono in tribunale, ma sono amici nella vita. Jane Kaczmarek interpreta quel tipo di giudice eccentrico che siamo abituati a vedere come il peggio in certe serie di David E. Kelly, di cui Bochco era partner di sceneggiatura, nei tempi che furono.

É l’aspetto legale però che anche un pivellino potrebbe screditare sulla sola esperienza di un paio di ore a guardare vicende legali in TV. Non ho nemmeno terminato di vedere la prima puntata di questo goffo telefilm che ripropone storie che sarebbero apparse stantie già anni fa. Raising the Bar vuole giocare con le parole (il Bar è in inglese sia l’esame da avvocato, sia l’ordine professionale per detta professione, sia la sbarra in tribunale), ma qui si può interpretare con il senso di “alzare lo standard” di quello che si raggiunge. Il telefilm quello standard non lo alza, lo abbassa.

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