giovedì 14 giugno 2012

QUEER AS FOLK: una guida agli episodi - 1.05


Episodio 5 (su YouTube in tre segmenti: primo, secondo, terzo)


Scritto da: Russell T. Davies
Regia: Sarah Harding

Plot. Vince, al lavoro, viene avvicinato da Cameron, che lo invita fuori a cena. Lui è titubante, ma accetta il biglietto da visita. Mentre discute sul da farsi con Stuart e mentre si lamenta di Nathan che si è ormai piazzato da sua madre Hazel, Stuart chiama Cameron e lo passa a Vince, che viene messo alle strette e cede a un appuntamento per la cena. Al ristorante Vince è perennemente distratto dal cellulare che squilla: fulcro di tutto è Stuart. Lo vuole la sorella, a cui aveva promesso che avrebbe tenuto i bambini, e lo vuole la segretaria, che cerca un cliente del lavoro, sposato uomo di famiglia, a cui Stuart, su sua insistenza, ha fatto conoscere i locali da lui frequentati e che è con lui, ma si nega al telefono. Cameron, esasperato, prende il cellulare di Vince e lo butta in acqua. Lo bacia e se ne va dicendo di richiamarlo. Vince esce con un altro che, sul più bello, al sesso con lui preferisce le sue videocassette. Si decide a richiamare Cameron e lo invita fuori. Stuart, mentre Vince è a prendere da bere, ci prova con lui e Cameron, a casa di Vince, glielo riferisce. Cameron e Vince si danno con ingordigia l’uno all’altro. La madre di Nathan, Janice, cerca conforto e confronto in Hazel.

Commento. Cambio di testimone alla regia per un episodio molto frastagliato che sembra quasi di passaggio e che raccoglie però anche tanti piccoli dettagli importanti per il futuro e per la costruzione della storia: conosciamo l’ospite di Romey e Lisa; da casa di Stuart escono due uomini che lui saluta, mentre lei gli porta i nipotini; viene menzionato il divorzio dei genitori di Stuart e c’è l’invito della sorella ad andare a trovarli; Nathan comincia a frequentare Daniel/Dazz; Nathan sente la pressione di due madri e Donna ridimensiona i suoi problemi; la collega di lavoro di Vince, passata per invitarlo, è delusa che lui possa uscire con qualcun altro. Dalle esagerazioni di Nathan sull’ “ortodossia eterosessuale fascista” – ma il poster con queste parole appeso sul muro della camera da letto in cui si risvegli accanto a Daniel non ha degli errori ortografici? – alla decisa intimazione di Stuart al suo cliente a non fare il turista sessuale nel mondo gay - o lo fa o non lo fa: c’è lo scacco di un’età e un’esperienza diverse. Nel primo (Nathan) c’è un risveglio d un empowerment che è ancora grezzo e da ragazzino imberbe, a cui devono lavare e stirare la biancheria. Nel secondo (Stuart) c’è la denuncia di un’ipocrisia eterosessuale di chi quel potere su di sé lo ha già conquistato da un pezzo e lo vive quotidianamente. C’è la prima tappa di un incruento braccio di ferro fra Stuart e Cameron. E un classico è il rimpiattino telefonico fra Vince, Stuart, la sorella di Stuart e la segretaria di Stuart, fatto di avvisi di chiamata, fermi in linea, linee sbagliate e momentanei piccoli equivoci. Non può non venire in mente un altro classico, magistrale inseguimento telefonico della penna di Russell T. Davies, quello in Bob & Rose fra gli omonimi personaggi.

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