giovedì 28 giugno 2012

QUEER AS FOLK: una guida agli episodi - 1.07


Episodio 7 (su YouTube in tre segmenti: primo, secondo, terzo).

 

Scritto da: Russell T. Davies
Regia: Sarah Harding

Plot. Vince compie 30 anni e Stuart ha organizzato per lui una festa a sorpresa, a cui lui arriva già informato da Cameron. Stuart gli rovina a sua volta la sorpresa rivelandogli in anticipo il regalo di compleanno che questi ha in serbo per lui: un’auto, piccola, usata, ma “proprio un regalo serio”. Tornato dal giro di prova, Vince, attorniato da tutti i suoi amici, trova Stuart con la sua sorpresa: un robot telecomandato di K9. Vince va in visibilio e fa le feste a Stuart, che mette così in scacco Cameron. Arriva alla festa Rosalie, invitata appositamente da Stuart che le presenta Cameron rivelandole così che Vince è gay. Rosalie lascia la festa sentendosi presa in giro e Vince se ne va, lasciando a Stuart il suo regalo e interrompendo con lui ogni rapporto. Hazel capisce che è stata una mossa volontaria da parte di Stuart per “liberare” Vince. Stuart, a cui Lisa lo ha chiesto come piacere, usa Nathan, con il suo consenso, perché riveli all’immigrazione (inviando delle lettere) che Romey e Lance si sposano solo perché lui abbia la cittadinanza.

Commento. La puntata parte con la stessa canzone con cui si è chiusa la precedente: c’è un collegamento infatti fra ciò che Cameron e Stuart si sono detti e quanto accade in questo nuovo segmento narrativo. C’è un primo piano per il tiro alla fune fra Stuart e Cameron, che è tutto un gioco di sguardi e di potere di conoscenza di Vince. Magistrale l’uso a cascata di sbigottimento artificiale. La puntata si apre con Vince che fa le prove nel dire un “oh mio Dio!” convincente, da esibire nell’entrata alla festa a sorpresa. Torna inaspettato quando Vince riceve da Cameron le chiavi della macchina – pezzo di bravura recitativa per Craig Kelly (Vince), giocata tutta sull’intonazione. Poi, la seconda parte della puntata è Stuart nella sua forma migliore che imposta gran scene con un obiettivo preciso, ma viene smascherato entrambe le volte. Prima da Hazel che si rende conto che il gran dramma di Rosalie Stuart l’ha architettato per dare una bella spinta a Vince, perché smetta di scodinzolargli dietro e si faccia una vita con una persona che lo apprezza. Poi da Nathan. Stuart si spoglia e riveste per sedurre, finge di voler mandar via Nathan per far sì che si sia lui ad offrirsi di mandare all’immigrazione le lettere che rivelano che Romey è lesbica. Lui ci casca, ma la brillantezza della scrittura fa sì che Nathan lo scopra proprio dopo che, nel cercare una spiegazione al perché lui avrebbe dovuto farlo agli occhi degli altri, inventa la ragione e si dice ad alta voce: “anche se volessi farmelo fare, non me lo chiederesti”. Capisce solo dopo averlo detto che è proprio quello che sta succedendo: Stuart non ha avuto il coraggio di chiederglielo esplicitamente, ma lo sta manipolando per farglielo fare. Il ragazzino è cresciuto. Le posizioni sono ribaltate. Il re è nudo non solo letteralmente e, in serrati, minuti scambi, Stuart viene messo alle spalle al muro nella sua incapacità di chiedere, di dire, di essere esplicito. L’elemento disgustoso della puntata: Hazel fa passare per cocktail il piscio di Bernie.

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