martedì 12 novembre 2013

MASTERS OF SEX: impeccabile


Masters of sex è la nuova serie dell’americana Showtime, basata sull’omonima biografia scritta da Thomas Maier, che narra le vicende di due pionieri della sessuologia, William Masters (Michael Sheen), ginecologo e ostetrico, e Virginia Johnson (Lizzy Caplan), ex cantante poi segretaria, che crearono un fortunato  sodalizio studiando un argomento ai loro tempi praticamente radioattivo, un suicidio professionale. La trasposizione televisiva sta raccogliendo critiche entusiaste. E la mia si aggiunge al coro. Ho letto il libro e la serie mi pare impeccabile.
Gli assi su cui la serie si costruisce sono cinque, direi. Primo, la costruzione dei personaggi: lui ambizioso, considerato strano, e quasi ossessionato dallo studiare la sessualità umana; lei affabile e libera e altrettanto interessata all’argomento, ma inizialmente impreparata e perennemente “in debito di formazione” rispetto alle certificazioni ufficiali. Lui sposato con Libby (Caitlin Fitzgerald), che fatica a concepire dei figli; lei con due matrimoni falliti alle spalle e due figli piccoli a suo carico. Secondo, il  loro rapporto: intenso, profondo, complicato e a dispetto della buona quantità di materiale, sotto tanti profili ignoto, cosa che permette alla narrazione un margine notevole per raccontare la propria storia. Terzo: i mores dell’epoca, sulla sessualità che è un vero tabù, ma non solo. Quarto, le tematiche che sono messe in luce da libro: la difficoltà della scienza di superare le barriere dei pregiudizi, di fronte alla materia del sesso; l’importanza della donna in questo studio, sotto più profili. Quinto: la rivoluzione che hanno portato i loro studi che hanno rivelato verità biologiche che ora diamo per scontate e investigato e fugato radicati tabù e pregiudizi in materia di sesso.

E l’autrice della serie, Michelle Ashford, ci offre una chiave di lettura interessante. Il punto focale non è il sesso, ma William e Virginia (o Bill e Ginny, se preferite) che guardano il sesso. E noi guardiamo loro. Io, quanto meno, di certo. Da non perdere davvero. 


Nessun commento:

Posta un commento