venerdì 17 luglio 2015

EMMY 2015: predizioni e considerazioni


Quest’anno sono cambiate le regole per gli Emmy e qualche cambiamento positivo c’è stato. Le nomination sono meno fotocopia degli anni passati e un po’ di sangue nuovo si è visto. Qualche snobbato brucia, ma c’è molto di cui esser contenti, in un’annata che in qualche caso lascia anche l’imbarazzo della scelta su chi far vincere. Ecco qualche predizione e considerazione.

Mad Men dovrebbe venir coronato miglior drama. Penso che non ci sia via d’uscita in questo caso. Ogni altra scelta mi sorprenderebbe non poco. In questa lista di nominati sono quest’anno di troppo Homeland (pur in ripresa) e Downton Abbey (pur con un’annata buona), e il loro posto sarebbe dovuto essere occupato da The Good Wife e The Americans, perenne snobbato in modo incomprensibile, considerato quanto tutti lo considerino fra le migliori serie in circolazione. Viene sinceramente da domandarsi se ci siano dietro ragioni ideologiche, per quanto sia pur vero che molte di quelle che poi storicamente sono state considerate  fra le migliori serie TV non hanno mai portato a casa una statuetta. Nonostante le critiche positive, la presenza del neonato Better Call Saul sa più da nostalgia di Breaking Bad che altro. Gradita la presenza di Orange is The New Black fra i drammatici, dove sarebbe dovuta essere inserita da sempre.

Fra i migliori attori penso che debba vincere e che vincerà Jon Hamm. Non ha mai vinto come Don Draper ed è doveroso. Diversamente quest’anno il mio desiderio sarebbe che a venir premiato fosse Kyle Chandler, ma credo che siano tutti meritevoli.

Come miglior attrice vorrei che vincesse Tatiana Maslany, che di Emmy non dovrebbe vincerne uno, ma sei, per ogni clone che interpreta. Già la sua nomination però è un successo, dopo essere stata snobbata nelle edizioni precedenti. Alla fine la candidata più forte però rimane Elisabeth Moss. Nell’anno di addio a Mad Men, credo verrà celebrata e onorata a più non posso.   

Come attore non protagonista non ho un solo dubbio su chi  quest’anno si meriti di essere premiato: Ben Mendelsohn, per Bloodline. Spero che il campanilismo americano non gli impedisca di venire riconosciuto in quanto australiano. Come alternativa tenderei forse verso Alan Cumming, ma sarei davvero contenta per chiunque in questa lista.

Fra le attrici non protagoniste ho più difficoltà a scegliere una potenziale vincitrice. Mi piace moltissimo il personaggio interpretato da Emilia Clarke in Game of Thrones (Daenerys), ma come attrice non l’ho mai considerata così brava da meritare un Emmy. Suppongo che dipenda molto dalle puntate “submitted” per la votazione. Sulla base di una considerazione generale del loro lavoro, per me è un testa a testa fra Christine Baranski e Uzo Aduba, ma tenderei a propendere per quest’ultima. L’effetto Mad Men potrebbe andare a favore della brava Hendricks.

In campo di commedia la scelta è davvero durissima. La grande esclusa, e con doverosa delusione, è stata Jane the Virgin, così come l’attrice protagonista. Louie è un candidato sempre fortissimo. Per Parks and Recreation è l’ultima possibilità. Silicon Valley lo avrei fatto vincere l’anno scorso ma non quest’anno. Modern Family è sempre solida, ma è il candidato solito e potrebbe anche farsi da parte. Sarei delusa se vincesse anche quest’anno, non perché la sit-com non mi piaccia – non ne ho perso una puntata e in quest’edizione ha avuto sicuramente più di un episodio degno di riconoscimento -  ma perché è la scelta scontata e pigra. Unbreakable Kimmy Schmidt è forte, ma non quanto altri concorrenti. Su Veep non mi pronuncio perché lo conosco troppo poco. Io farei vincere Transparent, uno dei migliori programmi dello scorso anno. Penso abbia delle vere chance, ma sarei comunque contenta se venisse premiata anche una delle prime due che ho citato.

Come miglior attore in una comedy sono in seria difficoltà perché mi piacciono tutti molto. Credo si giochi fra Jeffrey Tambor, probabile vincitore, e Louis CK.

Come miglior attrice in una comedy vorrei che vincesse Amy Schumer, sulla cui serie, Inside Amy Schumer, ho appena fatto il mio pezzo per Osservatorio TV 2015. A rigore non credo di ritenerla migliore come attrice. Ma come comica sicuramente. E visto che nella serie il ruolo è molto sfumato, premierei lei. Le altre le stimo tutte, ma sono tiepida nei confronti della maggior parte quest’anno. Julia Louis-Dreyfus è sempre spettacolosa, ma di Emmy ne ha tremila e posso vivere senza che ne vinca un altro.  

Ottimo anche il roster di attori e attrici non protagonisti in una comedy. Tengo per Tituss Burgess fra gli uomini e Jane Krakowski fra le donne, entrambi per Unbreakable Kimmy Schmidt, probabilmente.

Durissima la scelta per la miglior Limited Series. Si gioca fra American Crime e Olive Kitteridge, con The Honorable Woman come outsider. Tengo per American Crime, ma credo vincerà Olive Kitteridge, e mi sta bene. E come attori tengo di cuore ai due protagonisti di American Crime, ovvero Felicity Huffman, che se la gioca con tutti nomi eccellenti – e a vincere credo sarà Framces McDormand – e Timothy Hutton, che credo abbia eccellenti possibilità di venire premiato, con Richard Jenkins come possibile alternativa.

Come miglior varietà, con in pratica tre canti del cigno fra i nominati – come faremo senza il Daily Show o il Colbert Report ?- , scelgo la più fresca e novizia fra le alternative, e l’erede putativo dei due appena citati, ovvero Last Week Tonight with John Oliver, ma ragioni di deferenza penso possano far premiare il Late Show with David Letterman.


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