martedì 2 febbraio 2016

GALAVANT: la seconda stagione

 
Galavant ha appena chiuso una esilarante seconda stagione di amore, avventura, complotti, musica e canzoni. Si ride di gusto e si piange di commozione, non c’è un personaggio che non coinvolga, e i riferimenti metatestuali sono così brillanti e riusciti che c’è da emozionarsi anche solo per quelli. Il dialogo è affilato e non perde un colpo, e le storie sono solide. I numeri musicali li si vorrebbe sentire ancora e ancora. Mascherata da situazioni apparentemente e volontariamente stupide ci sono  emozioni reali presentate con l’abito della fiaba.
Incarna “la decostruzione del mito della principessa” Isabella (Karen David), per sua stessa ammissione (2.10), ma questo non le impedisce di avere amore e felicità, fra le altre cose, anzi. Questo arco è stato costruito sul tentativo di Galavant (Joshua Sasse) e Isabella di tornare finalmente insieme, nonostante un primo bacio non proprio entusiasmante, tecnologia poco-cooperativa anche quando ha alle spalle un pizzico di magia, una corona controlla-mente del wedding planner  e mago malvagio Chester Wormwood (Robert Lindsay), e la morte temporanea dell’eroe titolare infilzato da una spada per errore dal fido Sid (Luke Youngblood) . Il regno di Valencia ha fatto guerra a quello di Hortensia, e fra un esercito di zombie che si rianima alla parola “amore” e battaglie combattute con mestoli e padelle in mancanza di armi migliori, si è arrivati al lieto fine.   
Chef Vincenzo (Darren Evans) e Gwynne (Sophia McShera)  hanno avuto un ruolo più defilato, e  al contrario più rilievo ha avuto buffone di corte Steve (Ben Presley).  Ad emergere in quest’arco sono stati però Madalena (Mallory Jansen) e Gareth (Vinnie Jones), super-malvagi non poi così cattivi, che finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra, e nel caso di lei si fanno sedurre dalle oscure forze del male (conosciute come D’Dew, Dark Evil Way).
E come una vera star però ha brillato soprattutto Re Richard (uno spettacolare Timothy Omundson), che ha avuto un meritato spazio più ampio. Seguito da un unicorno (attratto dai bambini a dagli uomini che non hanno perso la loro verginità) e con una fede incrollabile in Tad Cooper che lui ritiene un drago e tutti gli altri solo una lucertolona, quest’anno ha anche trovato l’amore in Roberta (Clare Foster) ed è stato riconosciuto come “il solo vero re che li unirà tutti", come recita la spada che solo lui riesce a estrarre senza fatica dalla roccia. Sono i momenti di ingenua tenerezza, senza vergogna, che hanno sempre reso il suo personaggio un po’ infantile e  terribilmente adorabile. E quello è rimasto, consentendo però anche una grande trasformazione del personaggio in un “vero uomo”.
Kyle Minogue, Matt Lucas, Robert Lindsey e Weird Al Yankovic sono state guest star.
La serie era stata data per cancellata alla fine della prima stagione, e invece è riuscita a tornare per una seconda. Speriamo che la magia si ripeta. Non tutte le puntate hanno convinto allo stesso modo, ma alcune sono state perfino sorprendentemente perfette. Galavant si può guardare e riguardare, e non si smette di ridere con gusto, leggerezza e un pizzico di follia.    

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