mercoledì 22 giugno 2016

GUILT: sensazionalismo falso


Guilt, ideata da Kathryn Price e Nichole Millard, è un thriller genericamente ispirato al caso di Amanda Knox, in onda sull’americana Freeform, l’ex-ABC Family.

Grace Attwood (Daisy Head, figlia nella vita di Anthony Head - il Giles di Buffy -  che nella finzione ne interpreta il patrigno) è una giovane studentessa americana a Londra che, dopo una notte di bagordi, trova una la sua compagna di stanza Molly Ryan assassinata. Già da tempo un anonimo stalker le rubava oggetti personali.  Grace non ricorda molto di quella sera, perché fatta di droga e alcol, e perché ha trascorso la notte sul tetto ad amoreggiare con il suo ragazzo, il francese Luc (Zachary Fall). La polizia britannica la sospetta dell’omicidio, e sua sorella Natalie (Emily Tremaine) un’avvocatessa di Boston corre al suo fianco per aiutarla, pur non potendo esercitare la professione oltreoceano. La sua difesa legale viene assunta da Stan Gutterie (Billy Zane). Se non si riesce a provare la sua innocenza almeno si può insinuare la colpevolezza di altri, che non mancano.

Di facile sensazionalismo, ma non al punto da essere almeno un succoso melodramma alla Pretty Little Liars, con un omicidio pseudo-patinato su musica pop vagamente struggente, ammiccamenti a comportamenti sordidi che sembrano posticci, un dialogo puramente di servizio e personaggi insignificanti, fan service su corpi di ragazzi bellocci, la serie suona falsa su tutta la linea, si trascina piattamente e non invita a continuare oltre al pilot.  

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